Il mio sottofondo è pronto per la posa del parquet?

Ho fatto fare un nuovo massetto ma tutti i giorni vedo polvere alzarsi dal sottofondo anche se l’ho già pulito mille volte !

Ho fatto fare delle scanalature nel sottofondo per fare passare gli impianti nuovi della casa, ma adesso il battuto non è più perfettamente liscio “

“Vorrei isolare meglio il sottofondo prima di posare il parquet. Cosa posso usare?”

Tante domande alle quali bisogna dare delle risposte, ma ogni caso è diverso dall’altro e quindi una risposta univoca non c’è !

La posa “flottante” (anche detta “galleggiante”) potrebbe essere la soluzione ideale per molti degli imprevisti che abbiamo elencato; certo è che se ho intenzione di posare un parquet in legno massello non posso pensare di usare questa tecnica, che è idonea soltanto nel caso di parquet prefiniti multistrato o laminati.

Capita molto spesso che un massetto, anche nuovo, non sia pronto per accogliere un parquet che deve essere incollato; ma a tutto c’è un rimedio !

Quando un sottofondo cementizio “sfarina”, ovvero rilascia continuamente della polvere, in realtà significa che a livello microscopico si sta sgretolando in maniera più o meno consistente. Per consolidarlo si può pensare alla stesura di un “primer“, ovvero una sorta di verniciatura che serve a compattare a livello microscopico la struttura di cui è fatto il massetto, interrompendo la formazione della polvere e rendendo il fondo idoneo alla successiva fase di incollaggio del parquet.

 

Se invece il mio battuto non è più liscio in seguito a dei lavori di ristrutturazione, o non lo è mai stato per via di varie imperfezioni, potrebbe essere necessario valutare l’esecuzione di un massetto autolivellante, ovvero un sottofondo cementizio molto sottile che viene aggiunto al di sopra di quello esistente e che può eliminare avvallamenti, scanalature e rattoppi di vario genere che normalmente si creano durante i lavori di ristrutturazione di una casa.

Alcune volte il palchettista può anche valutare un’altra soluzione per compensare alcuni difetti del sottofondo, ovvero andare ad aggiungere al di sotto del parquet una quantità maggiore di colla in alcuni punti piuttosto che in altri. Questa soluzione però si adotta soltanto nei casi in cui le imperfezioni del sottofondo sono limitate a delle zone abbastanza circoscritte del battuto e nei casi in cui non si può pensare di utilizzare un massetto autolivellante per non aumentare lo spessore del sottofondo, anche se si tratterebbe di aggiungere soltanto pochi millimetri di materiale al battuto preesistente.

 

Per isolare termicamente e/o acusticamente una soletta ci sono varie soluzioni: prima del parquet si possono posare dei pannelli rigidi di materiale isolante specifico (espansi, estrusi, etc), ma il rischio è che a lungo andare la struttura di cui sono realizzati possa cedere sotto il peso di mobili e persone che vivono in casa. Certamente migliori sono le soluzioni che prevedono l’utilizzo di pannelli a base di legno perché questa fibra isola ed al tempo stesso resiste bene ai pesi a cui i pannelli sono sottoposti; si possono usare i truciolati tradizionali o l’OSB, oppure pannelli di legno multistrato. Una tecnica che dona ottimi risultati ma che non è ancora molto conosciuta è l’utilizzo di pannelli si sialite, un conglomerato di fibra legnosa che bene si presta all’isolamento di cui si parlava prima.

Quando si utilizzano pannelli a fibra legnosa è però necessario avere l’accortezza di creare una “barriera vapore” al di sotto di essi, perché essendo realizzati a base di legno essi sono igroscopici, e possono risentire di eventuali casi di umidità di risalita.

Ma come si fa una barriera vapore ?”

E’ sufficiente stendere sul battuto un nylon acquistabile in ferramenta o nei negozi di edilizia, facendo attenzione a fare sormontare il medesimo nei giunti per almeno 20 cm e poi nastrandoli con attenzione per creare uno strato perfettamente impermeabile che non permetta all’umidità eventualmente presente nelle parti cementizie della casa di raggiungere ed intaccare il legno.

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