Prendendo spunto da un articolo comparso su Agrifood Today di inizio dicembre 2022, ribadiamo un concetto oramai noto a molti, ma che è bene tener sempre presente:
tutto il legno che noi abbiamo in casa nostra contribuisce a ridurre la presenza di CO2 nell’atmosfera.
In termini tecnici il fatto di andare ad inglobare l’anidride carbonica attraverso pratiche legate all’agricoltura, alla riforestazione, allo stoccaggio all’interno del legno è noto con il nome di carbon farming.
Una delle linee guida proposte dall’Unione Europea per ridurre la presenza di anidride carbonica in atmosfera è quindi quella di posare il parquet in legno nelle abitazioni.
Ovviamente alla proposta si dovrà aderire in forma volontaria, aderendo ad un sistema volto a raggiungere gli obiettivi prefissati in materia di ambiente e di inquinamento.
Tra le tante strade percorribili per abbassare i livelli di inquinanti in atmosfera ci sono pratiche come la silvicoltura e l’agricoltura, ma la grande novità promossa dall’Unione Europea è l’utilizzo del legno, che quando viene lavorato trattiene il carbonio al suo interno, riducendone la presenza in atmosfera.
La proposta è quella di sostituire pavimenti meno efficienti dal punto di vista energetico con parquet, in particolare in legno massello; ricordiamoci che il legno è un materiale vivo, che aiuta a mantenere stabili i livelli di temperatura ed umidità all’interno dell’ambiente, migliorando così anche la respirazione di colore che ci vivono.
Inoltre la realizzazione di un parquet richiede delle lavorazioni meno energivore rispetto alla realizzazione di una ceramica, di una pietra, di un pavimento in bamboo (che ricordiamo essere un’erba e non un legno).
Aggiungere un parquet in casa è l’equivalente di aggiungere uno strato di materiale isolante, quindi il parquet permette di trattenere all’interno della casa quel calore, ovvero l’energia, che altrimenti verrebbe dispersa negli ambienti circostanti oppure all’esterno dell’edificio, verso zone con temperatura inferiore.
La proposta di Bruxelles ha dei parametri ben precisi, ovvero il fatto che la quantità di anidride carbonica stoccata dovrà essere quantificabile, dovrà trattarsi di uno stoccaggio a lungo termine e non di breve periodo, e le attività che lo rendono possibile dovranno essere sostenibili, ovvero dovranno essere delle attività in grado di adattarsi ai cambiamenti climatici cui stiamo assistendo, dovranno tutelare la biodiversità e certamente prevedere una piantumazione controllata, ovvero la messa a dimora di una albero in sostituzione di ogni pianta abbattuta per la lavorazione.
Forse ci saranno anche dei possibili finanziamenti, ma questo aspetto verrà analizzato da apposite commissioni che si dovranno riunire ad inizio del nuovo anno.
Rimaniamo quindi in attesa di eventuali sviluppi, ma con una certezza sempre più presente: il legno ha moltissimi sbocchi di utilità, ed anche i Governi se ne stanno rendendo conto…finalmente !
un caro saluto da Massimo, titolare di TOP WOOD e di Paulownia Go